Progetto siproimi - Enea

A partire dalle esperienze di accoglienza decentrata e in rete, realizzate tra il 1999 e il 2000 da associazioni e organizzazioni non governative, nel 2001 ilMinistero dell’Interno Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, l’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI)e l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (UNHCR) siglarono un protocollo d’intesa per la realizzazione di un “Programma nazionale asilo”. Nasceva, così, il primo sistema pubblico per l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, diffuso su tutto il territorio italiano, con il coinvolgimento delle istituzioni centrali e locali, secondo una condivisione di responsabilità tra Ministero dell’Interno ed enti locali.

La legge n.189/2002 ha successivamente istituzionalizzato queste misure di accoglienza organizzata, prevedendo la costituzione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR).

ll Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Alivello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

Le caratteristiche principali del Sistema di protezione sono:

• il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell’accoglienza, Ministero dell’Interno ed enti locali, secondo una logica di governance multilivello;

• la volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete dei progetti di accoglienza;

• il decentramento degli interventi di “accoglienza integrata”;

• le sinergie avviate sul territorio con i cosiddetti “enti gestori”, soggetti del terzo settore che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi;

• la promozione e lo sviluppo di reti locali, con il coinvolgimento di tutti gli attori e gli interlocutori privilegiati per la riuscita delle misure di accoglienza, protezione, integrazione in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale.

 

I progetti territoriali dello SPRAR sono caratterizzati da un protagonismo attivo, condiviso da grandi città e da piccoli centri, da aree metropolitane e da cittadine di provincia. A differenza del panorama europeo, in Italia la realizzazione di progetti SPRAR di dimensioni medio-piccole – ideati e attuati a livello locale, con la diretta partecipazione degli attori presenti sul territorio – contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura dell’accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce la continuità dei percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari.

Tutti i beneficiari partecipano attivamente alle attività del progetto territoriale SPRAR ENEA di Mantova, a partire dalla gestione della propria quotidianità e gestione della casa di accoglienza, alla partecipazione ai corsi di alfabetizzazione di lingua italiana, ai corsi di formazione professionale, alle attività di volontariato, sensibilizzazione, ricreative e in generale attraverso la predisposizione e condivisione del proprio progetto individualizzato.

La rete territoriale Sprar “Enea” è strumento e obiettivo stesso del progetto, al fine di garantire una accoglienza diffusa e integrata sul territorio provinciale di riferimento. Accoglie 57 richiedenti asilo e rifugiati, con l’obiettivo di tutelare il passato e promuovere l’autonomia per il futuro di ogni titolare di protezione.

 

Ad oggi gli enti Locali aderenti al progetto Territoriale SPRAR ENEA di Mantova sono: Asola, Castel Goffredo, Castiglione delle Stiviere, Curtatone, Guidizzolo, Mantova, Medole e San Giorgio di Mantova, il Piano di Zona di Guidizzolo, la Provincia di Mantova e il Consorzio Progetto Solidarietà - Distretto Sociale di Mantova (Ente capofila).

Da ottobre 2017 si è definito un nuovo partenariato, risultato di un complesso e articolato percorso di selezione e confronto con il terzo settore per la definizione co-progettuale dell’organizzazione e delle attività dei servizi previsti per l'accoglienza propria del Sistema di Protezione:

  • FORMAZIONE PROFESSIONALE e MEDIAZIONE LINGUISTICO CULTURALE, Provincia di Mantova – (Azienda SpecialeFor.Ma),
  • PRESA IN CARICO INTEGRATA , Cooperativa “OLINDA”
  • ALFABETIZZAZIONE LINGUA ITALIANA e SUPPORTO TRANSCULTURALE, Cooperativa “IL GIARDINO DEI VIANDANTI” e “KANTARA “
  • GESTIONE ALLOGGI E AUTONOMIA ABITATIVA, Associazione CASA PER TUTTI
  • ASSISTENZA DIRETTA E SOCIALIZZAZIONE, Associazione ARCI Mantova e cooperativa “ALCE NERO”

Il partenariato è aggiornato e coinvolto nelle decisioni strategiche e nella programmazione delle attività, senza appesantire eccessivamente il lavoro ma nella logica di una gestione trasparente dei servizi promossi per i beneficiari. E’ continuo il lavoro di coinvolgimento e affiancamento della comunità di riferimento.